Dopodichè è arrivato il giorno in cui mi sono detta che forse avrei potuto fare qualche ora di insegnamento in più, perchè adagiarsi sugli allori? E mi sono decisa a portare il mio curriculum ad altre scuole.
Nella mia testa tutto è lineare: se non mi tengono qui almeno avrò un'ulteriore esperienza come insegnante. E finito di studiare per il mio doppio diploma in Marketing e International Business, mi iscrivo al corso CELTA della UQ, prendo la qualificazione, e ottenuta quella tiro una linea, mi siedo davanti alla direttrice e le chiedo di sponsorizzarmi. O Australia o insegnamento di inglese in qualche paese sperduto da qualche parte nel mondo. Birmania. Forse Vietnam. Etiopia? Uno di quei paesi che mi hanno lasciato il segno, comunque. Di tornare in Italia, per ora, non se ne parla proprio.
Mercoledì la scuola no. 2, una di quelle a cui avevo portato il CV, mi manda una mail. Hanno bisogno di un insegnante part-time per il Certificate IV in Business, dicono. 12 ore a settimana, stra-pagate, che si sposano perfettamente con quelle che già faccio. Devono vedere altri candidati e poi mi fanno sapere, ma me lo sento nelle ossa che il colloquio è andato bene e quel posto è mio.
Giovedì la scuola no. 1, quella per la quale attualmente lavoro, mi chiama per un colloquio: la ragazza dell'Ufficio Internship (quella dove ho fatto l'apprendista settimane addietro, appena rientrata dall'Italia... ricordate?) ha dato le dimissioni e ha fatto il mio nome. Venerdì faccio il colloquio. Va bene. Mi offrono il lavoro. Orario part-time, ferie e malattia pagate, se le cose vanno bene aumento di stipendio tra 6 mesi.
Poi arriva anche la conferma dalla scuola no. 2. Che fare? Vile denaro subito o un'opportunità forse più a lungo termine?
Lunedì mi ritrovo seduta davanti alla mia direttrice e le faccio il discorso che nella mia mente avrei dovuto affrontare tra alcuni mesi. Le dico che ho un'altra opportunità, ma sono contenta di lasciarla perdere in cambio di una chance, un'occasione concreta di rimanere.
"Non ti preoccupare", è la risposta benevola. "A meno che le cose non vadano tremendamente male tra noi, l'aumento di stipendio che riceverai tra sei mesi ti porta molto vicino allo stipendio minimo richiesto per un visto 457. E ci piaci, saremo lieti di averti qui. Se poi vuoi la certificazione per insegnare inglese un certificato TESOL è meno prestigioso del CELTA, ma potremmo offrirtelo gratuitamente come sviluppo professionale".
Esco dall'ufficio, vado in giro per la strada in uno stato di ebbrezza misto a rimbambimento. Chiamo un'amica in Italia, le vomito addosso l'accaduto e realizzo io stessa. Arrivo a casa, fumo una sigaretta seduta sul davanzale del bagno, e piango. Calde lacrime di sollievo, gioia, felicità... a quanto pare gli sforzi fatti sono serviti a qualcosa.
Nulla è ancora nero su bianco, ma intravedo uno spiraglio di luce.
Recent Comments